Aule studio, biblioteche, caffè ai distributori automatici, chiacchierate nei corridoi, sulla scale. L’università è fatta soprattutto di incontri, contaminazione, scambio. Oggi è tutto dentro a un computer: lezioni, professori, dispense, esami, piano studi. Presente e futuro in un monitor sempre acceso.
Con l’emergenza sanitaria Coronavius che ha portato al lockdown, la didattica universitaria si è trasferita online. Studenti e docenti hanno potuto continuare a svolgere – non senza difficoltà – la quasi totalità dei corsi, a sostenere 70 mila esami e ad affrontare 30 mila sessioni di laurea (dati CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università italiane).
Alcuni importanti atenei all’estero, come Cambridge, hanno già dichiarato che fino all’estate del 2021 non riprenderanno le attività in presenza. Come quindi sta cambiando in Svizzera, in Italia, in Europa la vita degli studenti e dei docenti universitari?
La natura fortemente tecnologica della formazione a distanza ha preso sempre più piede per via della semplicità e comodità di fruizione: si possono seguire le lezioni direttamente dal computer senza doversi spostare per raggiungere la sede fisica del corso; la flessibilità di questa modalità di apprendimento riesce finalmente a conciliare lezioni e vita privata. In questo modo non si è costretti a rinunciare al desiderio di approfondire le proprie conoscenze, che sia per motivi di lavoro o per puro piacere personale.
Di seguito i 3 vantaggi per chi studia online:
Orario flessibile: è senza dubbio il vantaggio principale. Presuppone però che si possa conciliare lo studio con altre occupazioni, un lavoro per esempio, e che sappiate scegliere quando potete mettervi a studiare. Che sia la mattina, il pomeriggio o la notte.
Ritmo: altro vantaggio. Studiare online a distanza con il vostro computer, come per lo studio in presenza, richiede sempre delle scadenze, degli esami finali, ma il percorso per arrivare fin lì lo organizzate voi. Gestite i tempi e il ritmo di studio, nessuno ve lo deve imporre.
Comodità di stare a casa/ufficio: non è la stessa cosa stare in una scuola e stare a casa o nel vostro ufficio, questo si sa. A casa ci si può mettere comodi, scegliere una stanza adeguata per studiare, andare verso il frigorifero quando si vuole, coordinarsi se possibile con altri lavori…
Risparmio nel trasporto: studiare online vi fa anche risparmiare sugli spostamenti e questo non riguarda solo il tempo, ma anche denaro.
Disciplina: cominciamo con gli svantaggi. Il primo di questi è la disciplina o autodisciplina. Molte volte manca la forza di volontà di mettersi a studiare dopo aver passato tutto il giorno a lavorare. Magari avete voglia di andare a dormire o di sedervi sul divano a vedere la tv con la famiglia o con qualcun altro. Studiare online richiede disciplina e qualcuno ha bisogno di frequentare i corsi di persona per obbligarsi a farlo.
Mancanza di apprendimento basato sulla pratica:lo svantaggio più grande della “DaD”. Sicuramente molte Facoltà, molti corsi universitari, hanno la necessità di essere in presenza per svolgere alcune attività basilari insite nel corso di studio che si sta facendo: la Ricerca, i Test di Lavoratorio, la Pratica… Non tutte le Facoltà sono quindi adatte ad una modalità di studio puramente ed interamente on-line. Sicuramente la modalità mista, sarà la strada da intraprendere dalle Università di tutt’Europa per tutti quei percorsi di studio dove la pratica è parte integrante del percorso. Facoltà come Ingegneria, Medicina, Biologia dovranno per forza offrire modalità di studio misto. Economia, Legge, Psicologia, potranno avere invece percorsi didattici quasi con il 100% di “DaD”.
La didattica verso una formula mista online e in presenza
“Nel post emergenza le università stanno lavorando con una soluzione di didattica blended, cioè mista – spiega Feruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano e presidente della CRUI, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane”.
La didattica verso una formula mista online e in presenza
La didattica mista prevede che l’apprendimento si svolga in ambienti diversi, combinando cioè le lezioni in presenza all’e-learning. Le Università hanno fatto tesoro della modalità online che hanno sperimentato in emergenza: le lezioni a distanza sono state frequentate dal 100 percento degli studenti, cosa che in classe spesso non succedeva.